Page 26 - Charlie 1
P. 26
Tornando a casa Roberto ha scritto:
“Ieri notte, scendendo dal Paesello, noto un furgone con le quattro
frecce proprio all'incrocio per Cassano, dal "Piantone".
Mannaggia, penso, a quest'ora questo cosa combina?
Mentre aspetto che la situazione evolva uno dei tanti muscoli del viso
racconta di una serata un pò magica iniziata con quattro ragazzini
saliti sul palco del Gavazzana Blues per inaugurare la loro prima
esibizione, questa volta di fronte a un pubblico vero. In realtà c'erano
anche i loro genitori, i nonni, gli amici ma, in questa occasione, il
giudizio non sarebbe stato scontato.
Quando ti affacci su un palco di notte, anche se di fronte hai centinaia
di persone, sei completamente solo. L'unica cosa che vedi è un
microfono sorretto da un'asta e una barriera luminosa che anziché
proteggerti ti spaventa.
Si accendono le luci di sala per illuminare quel fitto bosco che, per
fortuna, non è animato da belve feroci ma da sedie allineate che
abbracciano un pubblico eterogeneo e ben disposto.
La presentazione è perfetta come anche il blues di Joe Bonamassa, ben
eseguito e coinvolgente, tornano le luci di sala per valorizzare un
applauso lungo e spontaneo. La serata prosegue, salgono sul palco i
"Big" e con loro i ballerini country, tutto scorre piacevolmente
alternando musica, danze e appalusi.
L'accenno di quel sorriso mentre ero in coda ora diventa una vera e
propria risata quando, con stupore, scopro che su quel furgone ci sono
i quattro giovanissimi artisti e che la loro fermata è destinata a
trafugare la locandina che li rappresenta, quella affissa sul "Piantone".
Pochi centesimi, questo il valore commerciale di quella stampa, ma
quello che rappresenta per un giovane e ambizioso musicista ha un
valore ben più grande.
E allora grazie, grazie a chi ha saputo emozionarmi, grazie al
Gavazzana Blues!”