Page 4 - Django's Waltz
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Con l’avvento del bebop, Reinhardt diede ulteriore prova di maturità ed
originalità artistica, incidendo dei brani memorabili con la chitarra elettrica:
la poesia Manouche, miscelata alle sonorità più moderne, fa di quegli
assolo una delle pagine più originali del jazz dell’epoca. Famose le incisioni
al Club St. Germain del 1951 e le Paris Sessione del marzo e aprile 1953.
Brani come Le Fleché d’or, Crazy Rithm, Brazil, September Song,
mostrano un grande dominio del linguaggio jazz, oltre ad un’ottima
dimestichezza con i nuovi mezzi tecnici, soprattutto l’amplificatore che
all’epoca (1950) era una innovazione piuttosto recente.
Tra i suoi brani più celebri: Minor Swing, Manoir de mes rêves, Tears,
Nagasaki, Belleville e soprattutto Nuages. Reinhardt è ricordato sia come
un eccezionale virtuoso del proprio strumento, sia come compositore
fertilissimo.
L’originale stile di Django Reinhardt, acclamato da musicisti di tutti i
generi come geniale ed innovativo, fu il risultato delle influenze tzigane
ereditate dalla sua vita immersa nella tradizione gitana e delle
contaminazioni della sua vastissima cultura in musica classica. Egli fu il
primo gitano a conoscere la gloria riservata ai musicisti più popolari, e il
primo a uscire dalla culla del jazz francese con l’Hot Club de France di
Stéphane Grappelli. In un’intervista al mitico chitarrista dei Deep
Purple, Ritchie Blackmore, alla domanda da chi avesse tratto l’ispirazione
musicale, rispose che come influenza chitarristica aveva preso a modello
Django Reinhardt. Presso la biblioteca civica Dietrich Bonhoeffer è
presente il cd raccolta Django Reinhardt e il cd doppio L’Orde Django in cui
sono presenti moltissimi brani da lui suonati.
Nicolò Apolloni si è diplomato in chitarra elettrica al CPM Music
Institute di Milano nel 2014. Ha studiato dal 2009 al 2011 presso l’indirizzo
jazzistico del Conservatorio Arrigo Pedrollo di Vicenza, e si è specializzato
nello stile dello Swing Manouche a Parigi, dove ha vissuto durante il 2015
frequentando le lezioni del maestro Samy Daussat, con il quale suona e
collabora, e l’ambiente dei musicisti Parigini.